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mercoledì, 15 marzo 2023 - Aggiornato alle 09:44
È il primo progetto sostenibile dell’Istituto Staffetti 2 focalizzato su inclusione, riciclo, manualità, socializzazione e riconoscibilità del territorio. Fortemente voluto dallo scultore Paolo Nicolai e dall’esperta sui materiali Donatella Balloni, con il supporto della dirigente scolastica Ines Mussi
MASSA – Un grande laboratorio creativo: così si è trasformato l’Istituto Comprensivo Staffetti 2 di Massa per tre mesi durante i quali 850 bambini dei 4 plessi scolastici (Staffetti, Stazione, Cervara, Turano) si sono cimentati in un’attività inclusiva nata per promuovere socializzazione e sostenibilità, non solo nel senso ecologico, ma anche culturale e antropologico. Infatti, da novembre e gennaio, i bimbi delle scuole d’infanzia e primaria e i ragazzi della secondaria I grado sono stati attivamente coinvolti nel riscoprire i valori di una volta, ovvero la manualità, la creatività, l’arte del “non si butta via nulla”. Tutti insieme, concretamente.
Il progetto è stato ideato dall’insegnante Donatella Balloni, Colour Material and Finishes designer, e dallo scultore Paolo Nicolai, che ne hanno posto le basi teoriche ed operative e curato i contenuti. 42 kg di giocattoli, 19 kg di tappi per contenitori, 35 kg di pennarelli, 15 kg di trucioli di contenitori. 40% PVC, 25% HDPE, 35% POLIETILENE. Questi i numeri del pannello in policarbonato di dimensioni 4,2 x 2,5 metri composto da 28 formelle ciascuna formato 60 x 60 cm che i ragazzi hanno decorato con oggetti di scarto. Giocattoli, penne, squadre e righelli e molto altro hanno trovato dunque una nuova vita: suddivisi in categorie cromatiche sono stati incollati seguendo precise sagome che rappresentano il profilo delle Alpi Apuane e dei più significativi monumenti della città di Massa (gli angioletti di Piazza della Liberazione, i blocchi di marmo di piazza Bad Kissingen, l’orologio del Palazzo delle Poste, il profilo della facciata della Chiesa di San Sebastiano, elementi di Piazza Mercurio). Il risultato è un maxi quadro esposto nell’atrio esterno della Staffetti di Viale Stazione a testimonianza di un programma multidisciplinare incentrato sulla promozione della socializzazione e dell’integrazione, oltre che della conoscenza e tutela dell’ambiente circostante. Fondamentale dunque il coinvolgimento creando gruppi coesi con la massima collaborazione. Per una didattica realmente inclusiva, basata su metodologie attive, partecipative, costruttive e affettive. Educare i bambini al riciclaggio e al riuso dei materiali, riducendo la quantità di rifiuti è l’obiettivo principale. Individuare e capire meglio ciascun tipo di plastica per riciclarla e contribuire così all’economia circolare. L’acquisizione di specifiche competenze relazionali è la modalità operativa tutta incentrata nel creare preziose occasioni per stare insieme, conoscere e costruire. Non solo. Il progetto risponde anche al bisogno di esprimere la manualità con varie tecniche di lavorazione dal fai-da-te all’artigianato. Spesso la crescente digitalizzazione, la mancanza di spazi, attrezzature e conoscenza ostacola lo sviluppo del lavoro manuale. Il pannello condiviso ha permesso la creazione di situazioni dinamiche attivando nuove abilità connesse all’uso delle mani e della fantasia. Uno strumento dunque per migliorare la crescita favorendo l’intreccio di competenze e sostenendo la sperimentazione delle capacità.
Un’opera originale, di valore artistico variabile, mutevole nel tempo, che acquisterà sempre più importanza materica poiché i materiali degli oggetti che verranno recuperati negli anni futuri, saranno nuovi, segnando/incollando un’altra “epoca”. Questo pannello è un sistema che potenzialmente si aggiorna: in questo momento contiene oggetti appartenenti agli anni ’90 ma cambierà con le cromie tridimensionali delle forme che i ragazzi re- incolleranno periodicamente. Non è quindi una struttura finita chiusa ad un’unica generazione ma è e sarà la prima opera artistico-didattica infinita.
“È bellissimo vedere i bimbi offrire così tanti stimoli creativi e interagire tra loro positivamente – afferma l’Artista Nicolai – Hanno portato tanti oggetti, li hanno selezionati ed accoppiati secondo precise tonalità e il risultato complessivo è di grande effetto. È la prima volta che mi dedico ad un progetto così e ne sono fiero: è un percorso di sensibilizzazione e conoscenza che passa attraverso la relazione, il contatto umano, la fisicità. Inoltre si sono create occasioni di incontro che ci hanno permesso di sentirci parte della comunità in cui viviamo e di amarla ogni giorno di più”.
“Conoscere il proprio territorio e appropriarsi fin dalla giovane età della realtà circostante è una questione di identità. Sentiamo spesso parlare dell’importanza del patrimonio culturale, vogliamo che i nostri ragazzi conoscano la bellissima area naturale protetta delle Alpi Apuane, che si interroghino sul profilo dei nostri monti e sulla flora che la popola – dichiara la Responsabile del progetto Balloni – Le Apuane sono rinomate per la bellezza delle guglie svettanti, le nuove generazioni devono esserne pienamente consapevoli. Conoscere l’ambiente è il primo passo per rispettarlo”.
Un’iniziativa decisamente unica del suo genere fortemente sentita e voluta da maestri che desiderano non solo insegnare tecniche ma acquisire a loro volta nuovi stimoli suggeriti dai bambini. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione della dirigente scolastica Prof.ssa Ines Mussi, agli insegnanti e ai genitori, oltre che a realtà private quali Bencore, azienda leader nel settore di produzione di pannelli alveolari, che ha fornito le formelle in policarbonato a supporto. Un ringraziamento speciale anche alle due coordinatrici del progetto, l’insegnante di sostegno Daniela Polini e l’insegnate di sostegno Barbara Bertolucci.
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